Un nuovo spazio protetto per l’allattamento ed il cambio del pannolino, rivolto a tutte le mamme che si spostano con i propri piccoli sul territorio, ma anche ai papà, ai nonni e a tutti coloro che si prendono cura di un bambino. È il baby pit stop inaugurato questa mattina (lunedì 7 marzo) al museo Athena di via Carlo Piaggia a Capannori.
Presenti al taglio del nastro l’assessore ai diritti Serena Frediani, la presidente della commissione pari opportunità Alice Pani insieme ad alcune componenti della commissione, il presidente di Luccasenzabarriere Domenico Passalacqua insieme agli studenti dell’Isi Pertini Isabella Buoncristiani e Mustafa Jeridi e la presidente di Unicef Lucca, Silvana Miraglia.
La postazione situata all’ingresso del museo, in un’area particolarmente luminosa, è composta da un fasciatoio, una comoda poltroncina ed un separé per consentire la privacy di chi la utilizza e potrà essere usata da tutti coloro che si spostano con bambini piccoli sul territorio ed hanno l’esigenza di allattarli o di cambiare loro il pannolino nelle varie ore della giornata.
“Molto volentieri abbiamo accolto e realizzato questo progetto proposto da Unicef in collaborazione con l’associazione Luccacsenzabarriere e il reparto di pediatria di Lucca per fornire un servizio alle neomamme dedicando loro uno spazio protetto in un luogo pubblico e centrale del nostro territorio, ma anche ai papà, ai nonni e a tutti coloro che si prendono cura di un bambino piccolo – spiegano l’assessore ai diritti, Serena Frediani e la presidente della commissione pari opportunità, Alice Pani – Si tratta di una delle iniziative che abbiamo promosso in occasione della giornata internazionale della donna insieme a molte altre. Una postazione per il cambio del pannolino è già presente nel palazzo comunale di piazza Aldo Moro ed è nostra intenzione crearne altre per sostenere in modo concreto la genitorialità e in particolare la vita delle donne con bambini piccoli”.
Un nuovo spazio per il baby pit stop che si aggiunge così a quello già presente all’ospedale San Luca e ai 26 luoghi sparsi in tutta la provincia – fino almeno all’ultimo monitoraggio Unicef – a misura di neonato. A questi andranno ad aggiungersene altri, frutto delle disponibilità recepite sul campo dai ragazzi e dalle ragazze dell’alternanza scuola lavoro che insieme all’associazione Luccasenzabarriere stanno portando avanti la mappatura degli esercizi accessibili alle persone con disabilità e da qualche mese anche alla neogenitorialità.
“Il nostro obiettivo è quello di tutelare i diritti dell’infanzia affinché tutti i bambini e le bambine possano crescere in condizioni di benessere secondo un sano sviluppo psicofisico che passa anche dalla fase dell’allattamento, e per questo l’Unicef ha siglato un protocollo di intesa per il sostegno e la promozione dell’allattamento con il ministero della salute – ha evidenziato la presidente di Unicef Lucca Silvana Miraglia – Iniziative come queste sono quindi molto importanti per il sostegno alla genitorialità e l’attenzione ai più piccoli e per questo continueremo a promuoverle sul territorio”.
“Non avevamo pensato all’allattamento in termini di necessità di spazi quando abbiamo iniziato il lavoro di mappatura sull’accessibilità del territorio – ha sottolineato il presidente di Luccasenzabarriere, Domenico Passalacqua – Poi, grazie all’ex primario della pediatria del San Luca Raffaele Domenici siamo venuti a conoscenza del progetto Unicef e abbiamo deciso di collaborare per rendere Capannori e più in generale la piana di Lucca più accessibile anche alle neomamme. D’ora in poi ogni nuovo punto di questo genere sarà segnalato all’interno della nostra app che stiamo progressivamente arricchendo di nuovi contenuti. Un lavoro che stiamo portando avanti anche grazie ai giovani studenti e studentesse che, come Isabella Buoncristiani e Mustafa Jeridi dell’Isi Pertini, lavorano con entusiasmo insieme a noi per rendere il territorio sempre più accessibile”.
“Quella che stiamo vivendo con l’associazione Luccasenzabarriere è un’esperienza bella e coinvolgente – affermano gli studenti Isabella Buoncristiani e Mustafa Jeridi – Abbiamo riscontrato grande disponibilità da parte di attività ed enti che stanno collaborando al lavoro di mappatura sull’accessibilità delle strutture”.
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