Un connubio di forze che ha spinto il Comune, anche su sollecitazione dell’atto presentato nei mesi scorsi dal capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Martinelli, a lanciare un primo segnale: da oggi (1 marzo) nell’atrio di palazzo Orsetti le neomamme potranno avere uno spazio protetto per allattare i propri figli e un fasciatoio a disposizione per il cambio del pannolino. Un nuovo spazio per il baby pit stop che si aggiunge così a quello già presente all’ospedale San Luca e ai 26 luoghi sparsi in tutta la provincia – fino almeno all’ultimo monitoraggio Unicef – a misura di neonato. A questi andranno ad aggiungersene altri, frutto delle disponibilità recepite sul campo dai ragazzi e dalle ragazze dell’alternanza scuola-lavoro che insieme all’associazione Luccasenzabarriere stanno portando avanti la mappatura degli esercizi accessibili alle persone con disabilità e da qualche mese anche alla neogenitorialità.
“Abbiamo accolto volentieri la sollecitazione arrivata da Unicef e Luccasenzabarriere perché riteniamo una questione di civiltà dare la possibilità alle neomamme di usufruire degli spazi dedicati alla cura dei loro bambini – ha spiegato l’assessore ai servizi al cittadino Gabriele Bove -. Il Comune è la casa di tutti e tutte: quale luogo migliore quindi per dare il via a questa iniziativa che ci auguriamo possa essere estese anche ad altri palazzi pubblici e locali del territorio, perché una comunità è fatta anche di piccoli gesti che insieme rendono una città sempre più accessibile a tutti e tutte”.
Ma la questione dei diritti, e nella fattispecie dei diritti dei bambini e dei loro genitori, non poteva non far riferimento all’attuale situazione in Ucraina. È alle migliaia di persone in fuga dalla guerra che è andato il primo messaggio di vicinanza della presidente di Unicef Lucca Silvana Miraglia, che poi ha rimarcato l’impegno che il Fondo delle nazioni unite ha intrapreso a partire dai primi anni del 2000 in materia di allattamento e neogenitorialità, approdato lo scorso anno in un protocollo di intesa per il sostegno e la promozione dell’allattamento siglato da Unicef con il ministero della salute.
“Su Lucca abbiamo già diverse realtà che dal 2014 hanno aderito ai progetti sia Insieme per l’allattamento sia a Ospedale amico dei bambini che a Città amica dei bambini e anche se con il covid il monitoraggio che portiamo avanti per verificare il protrarsi nel tempo di questi luoghi protetti ha subito un rallentamento, stiamo avendo dal territorio solo segnali positivi – ha spiegato Miraglia -. L’impegno preso è infatti quello di promuovere e tutelare i diritti dell’infanzia per assicurare a ogni bambina e bambino le condizioni di benessere e un sano sviluppo psico-fisico che passa anche dall’allattamento, per questo iniziative come questa sono fondamentali per portare avanti il nostro lavoro sul territorio”.
“Inizialmente non avevamo pensato, nostro rammarico, all’allattamento in termini di necessità di spazi quando portavamo avanti il nostro lavoro di mappatura sull’accessibilità del territorio – ha sottolineato il presidente di Luccasenzabarriere Domenico Passalacqua -. Poi grazie all’ex primario della pediatria del San Luca Raffaele Domenici siamo venuti a conoscenza del progetto Unicef e abbiamo deciso di dare una mano e contribuire con le nostre forze a rendere questa città accessibile anche alle neomamme. Abbiamo, grazie alla Fondazione Banca del Monte e alla Fondazione Cassa di risparmio, donato al Comune un separè e un fasciatoio, e ogni nuovo baby pit stop che sorgerà sul territorio sarà segnalato all’interno della nostra app che stiamo progressivamente arricchendo di nuovi contenuti grazie anche ai giovani studenti e studentesse che, come Filippo Tassoni e Rania Elidissi dell’Isi Pertini, lavorano con entusiasmo con noi per rendere la città sempre più accessibile”.